Noi siamo invincibili, crediamo di esserlo, e questo ci rende potenti.
Marina di Massa 24/06/2017
“Cosa facciamo?”
“Sono le undici e mezza, cosa facciamo?”
“Ma no, dico in generale. Cosa facciamo?”
“Qualcosa faremo.”
Mi prese la mano e me la strinse.
“Vai a dormire, dormi bene e fai bei sogni, buonanotte.”
“Buonanotte.”
Le rondini portano primavera,
arrivano a Marzo senza dar fastidio a nessuno
portando con sé allegria
e speranza di un’estate
che possa essere leggera e felice come il loro arrivo.
Le rondini presagiscono tempeste
volando basse, facendosi notare
come se quasi abbiano il compito di proteggerci
come se quasi siano i nostri occhi, bassi.
Le rondini portano via con sè l’estate,
se ne vanno, facendo rumore, riunendosi per darsi un saluto
come il saluto di due amiche lontane, state vicine per troppo poco tempo
portando via con sè ogni idea
rivoluzionaria
che si sia mai insinuata nella mente di un altrettanto ribelle ragazzo.
Ti penso
e tu, come in una sorta di favola
come sotto incantesimo
con la telepatia che solo due amanti possono avere
ti presenti sotto casa mia
spensierato
con i tuoi occhi blu ed il sorriso che mai ho dimenticato.
Scrivo
le mie ferite
sulle pareti
delle tue parole.
Disegno
il mio amore
nella tagliente gola
del tuo egoismo.
Non ho nulla da perdere
Nel mio angolo bistrattato di paradiso,
Nessuno stimolo
Sulla prossima nuvola.
Guardo l’infinito aprirsi
Nei tuoi occhi.
Spietato,
Crudele
Il ricordo ancor miete vittime.
Schegge di attimo
Schegge di infinito
Modellano la sostanza dei sogni.
I latranti cani
Dell’odio
Mordono le mie orme,
Odorano la mia paura
Si nutrono del mio terrore.
Scappo,
Alla ricerca di un alba che mai incendierà il mio orizzonte.
Una grande finestra attraverso guardai – Vidi solo me stessa
Provai a vedere meglio –
Continuavo ad ammirare la mia persona riflessa.
Tanto era l’egoismo
da poter permettere
alla mia ombra di impossessarsi di ciò
che avrebbe significato saper vedere il mondo?
A quanto pare
Sì –
Chiusi gli occhi ed il mondo me lo immaginai.
Struggente
anima mia
Ad altri
riserbo
il mio passato
Per il futuro
è solo
questione
di tempo
Poi passerà
tutto
diventerà
normale.
Avevo come la netta sensazione che la mia vita, da quell’incontro, si sarebbe completamente stravolta – ma non avrei mai pensato che sarebbe stato così sconvolgente.
Era un freddo giorno d’Aprile, insolito per quel mese, così insolito che anche io ero insolita. Avevo cambiato i miei piani per quella giornata: al posto di restare a casa a studiare e riposarmi, avevo scelto di uscire, di respirare un po’ di quell’aria che sembrava quasi invernale, di Dicembre. Anche il percorso che scelsi non fu quello abituale, ma preferii dirigermi nel verso esattamente opposto, verso, si può dire, il nulla.
Nel mio cammino non incontrai niente, tranne alberi, dune di sabbia e arbusti che crescono in prossimità delle spiagge. Ero immersa nei miei pensieri, e non prestavo attenzione nemmeno a dove stavo andando perché mai mi sarei aspettata niente di diverso da quel paesaggio un po’ triste, desolato… Eppure poi mi imbattei in lei, una ragazza minuta, dai lunghi capelli corvini, gli occhi color verde bottiglia, intensi, e miriadi di felidi.
Lì per lì non capii che sarebbe stata i miei passi, la mia coscienza ed i miei occhi per tutta la vita.
(Continua…)